venerdì 30 novembre 2012

Fiscal cliff

Generalmente, quando i tecnocrati intendono rifilarci una fregatura, usano un termine in inglese. In questo modo, essi ci terrorizzano con qualcosa che sfugge alla nostra comprensione, se non altro per scarsa conoscenza della lingua. Nasce in noi la convinzione che un lontano impero del male abbia generato un mostro contro il quale è inutile opporsi. Dobbiamo solo prepararci al peggio e adeguarci passivamente a quello che accade. Niente ci può salvare. Il nuovo mostro si chiama fiscal cliff. Il fiscal cliff è un insieme di tagli fiscali e tasse che entreranno in vigore automaticamente dall'1 gennaio 2013 se camera, senato e presidenza degli Stati Uniti non troveranno un accordo per ridurre il deficit. A noi italiani, che siamo lontani dagli Stati Uniti e affrontiamo tagli fiscali e tasse ogni anno, pare strano che si debba averne paura. I tecnocrati, però, non amano la nostra tranquillità e ci dicono che questo fiscal cliff potrà avere conseguenze devastanti su di noi. Questo momento di catarsi finanziaria mi suggerisce una poesia.

FISCAL CLIFF

Ciao.
Sono l'uomo moderno.
L'uomo del fiscal cliff.
Sono un investitore
in un ammasso di investitori.

L'economia che si espande
è figlia della globalizzazione
e soffre di fiscal cliff.

Ed io sfuggo.
Sono scheggia
di un sistema che sta esplodendo.

Sono egoista
ma non è colpa mia.
E' colpa del fiscal cliff.

Globalizzazione, big-bang

L'economia si espande.
Io mi espando.
Sono un investitore
in mezzo ad un sistema di investitori.

Ma io sto fuggendo

Oggi mi vedi
domani vedi un grande investimento
e poi non mi vedi più.

Il mio investimento
si espande perché
porta dentro di se
il big-bang di tutto il sistema.

Il mondo sta esplodendo.
Io sto investendo.

E studio il fiscal cliff del mondo
proiettato nell'universo.



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